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La pratica del rifugio

LA PRATICA DEL RIFUGIOLa motivazione di partenza è molto importante perchè il successo e l'efficacia di una pratica dipendono proprio dall'atteggiamento iniziale.
Per maturare l'attitudine corretta, la pratica del rifugio e lo sviluppo di bodhicitta sono di vitale importanza. Tramite queste due pratiche si dovrebbe essere in grado di trasformare la mente nell'autodisciplina.

Molti grandi Maestri del passato di tutte le tradizioni hanno sottolineato l'importanza di queste pratiche preliminari, esse ci permetteranno di partire nel modo giusto. Per loro tramite si può rendere fertile la mente, così quando il seme della meditazione verrà piantato, nasceranno prontamente i frutti della percezione.
Per noi ciò che è di primaria importanza sin dall'inizio è sviluppare una profonda fede nei Tre Gioielli in generale e in particolare nella possibilità di maturare il Dharma, il Buddha e il Sangha dentro di sé.

Se non si arriva a tale convinzione non si avrà un fondamento stabile e solido, per questa ragione è molto importante avere una chiara comprensione dei tre Gioielli. Questo richiede a sua volta la comprensione del Dharma, che dipende dalla comprensione della cosidetta verità di cessazione, che a sua volta richie
de una chiara comprensione della vacuità intrinseca del sé e dei fenomeni.

Se si sviluppa questa appropriata comprensione dei Tre Gioielli, si otterrà una buona comprensione della struttura generale dell'intera via Buddhista. Dei Tre Gioielli il vero rifugio è il Dharma perchè è solo determinandone la percezione dentro di sé che si riuscirà a liberare e a rimuovere le sofferenze e le cause dell'esistenza ciclica. Perciò il Dharma è il vero rifugio, il Buddha è il Maestro che mostra la via che conduce alla percezione e il Sanga è la comunità spirituale che ci accompagna lungo la stessa via, quindi i Tre Gioielli hanno il potenziale e la forza di alleviare il ciclo dell'esistenza; tuttavia non si deve credere che coloro che vi si affidano verranno automaticamente confortati senza bisogno di un'iniziativa coerente da parte loro.

Così, a partire dai tre requisiti: la paura dell'esistenza ciclica la convinzione che i Tre Gioielli abbiano il potere di confortare e infine il sincero senso di compassione per le sofferenze di tutti gli altri esseri sensibili si dovrebbe recitare la formula del rifugio come espressione fisica, verbale e mentale, del proprio senso di intolleranza verso la sofferenza portata dall'esistenza ciclica a se stessi e a tutte le creature.

(da un insegnamento di S. S. il XIV Dalai Lama)